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| Poster del film |
Hollywood
Party
è un bel film del 1968 che purtroppo
è finito nel dimenticatoio (come tanti altri bei film dei tempi passati), ma
che rimane uno dei film migliori per quanto riguarda il genere comico, e in
particolare quello delle gag,
di cui il regista Blake Edwards è
stato uno dei migliori interpreti (basterebbe citare il suo film più famoso,
cioè La pantera rosa).
Il titolo originale è The Party, e bisogna fare attenzione a non confondersi con un altro
film che si chiama appunto Hollywood Party che è un musical americano del 1934.
Nel complesso la trama del film può essere
riassunta in poche righe. Un imbranatissimo attore indiano, Hrundi V. Bakshi (interpretato da uno
straordinario Peter Sellers), è
stato ingaggiato a Hollywood come comparsa in un film, ma viene cacciato
proprio durante le riprese a causa della sua tremenda goffaggine.
Il regista però non si limita a cacciarlo,
ma comunica il nome dell'attore al produttore del film con l'intento di
impedirgli di lavorare ancora nel mondo del cinema. Purtroppo il produttore si
appunta il nome dell'attore indiano sullo stesso foglio in cui era riportata la
lista degli invitati a un party nella propria villa.
Bakshi ovviamente accetterà l'invito, e non
appena varcherà la soglia della lussuosa
villa, si susseguiranno una serie continua di situazioni comiche, complici
anche lo strampalato personale di
servizio e gli invitati alla festa.
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| Peter Sellers in versione... indiana |
In generale Bakshi viene praticamente
ignorato da quasi tutti gli invitati e da tutto il personale, e per gran parte
del film lo vedremo girovagare per la grande casa caratterizzata da un'architettura particolare, che per
esempio comprende una sorta di ruscello che percorre il salone principale. Solo
Michèle Monet (Claudine Longet), una cantante francese con il sogno di fare
l'attrice, sembra provare simpatia verso l'attore indiano, e non esiterà a
gettarsi in piscina per salvare Bakshi, che era finito in piscina al termine di
una delle tante gag in cui era rimasto coinvolto.
Il colpo di grazia alla festa viene dato
dall'arrivo imprevisto della figlia del produttore assieme a un piccolo elefante imbrattato di scritte di
protesta; Bakshi protesterà per il trattamento riservato al povero animale, e
la ragazza in compagnia dei suoi amici deciderà di lavare l'elefante riempiendo
di schiuma l'intera villa.
Come ho già detto all'inizio, ritengo
Hollywood Party un bel film, anche
se probabilmente non adatto a tutti. Infatti, nonostante le tante gag che si
susseguono durante il film, il ritmo
spesso rallenta e questo può risultare noioso, specialmente agli occhi del
pubblico moderno. Inoltre a differenza della comicità moderna, che sembra non
riuscire a fare a meno di sfociare nella volgarità più becera, qui non si scade
mai nel turpiloquio o in scene volgari, e anche questo potrebbe non facilitarne
l'apprezzamento da parte di un pubblico moderno.
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| La fantastica Morgan "Three-Wheelers" guidata da Peter Sellers nel film. |
In generale ho sempre trovato
particolarmente interessanti film o romanzi in grado di svilupparsi in contesti ristretti, e questo film ne è
un esempio perfetto, svolgendosi quasi del tutto all'interno della villa, con
una gestione quasi teatrale delle scene.
Infine credo che chiunque abbia visto il
film, non possa non aver notato l'automobile con cui Bakshi si reca alla festa.
Si tratta di un autociclo prodotto
dalla Morgan negli anni '20
appartenente alla serie Three-Wheelers,
ossia è dotata di tre ruote.
Per concludere un bel film leggero di cui consiglio assolutamente la visione.



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