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| Locandina originale del film |
Dopo l'enorme successo internazionale
ottenuto recitando nella mitica "Trilogia
del dollaro", Clint Eastwood
nel 1968 si dedica ancora una volta
nel cinema western recitando come protagonista nel film Impiccalo più in alto (Hang 'em high) diretto da Ted Post, con cui avrebbe lavorato
successivamente anche in Una 44 Magnum
per l'ispettore Callaghan. In realtà la prima opzione alla regia era Sergio Leone, che però era già occupato
alla lavorazione di un altro capolavoro del cinema western, C'era una volta il West.
Il film è ambientato nei territori
dell'Oklahoma, nel 1889, e le prime scene mostrano Jed Cooper (Clint Eastwood),
un ex vicesceriffo che ha deciso di darsi all'allevamento di bestiame, che viene fermato da una banda formata dal Capitano Wilson (Ed Begley), Reno (Joseph Sirola), Miller (Bruce Dern), Jenkins (Bob Steele), Matt Stone (Alan Hale Jr.),
Charlie Blackfoot (Ned Romero), Maddow (Russell Thorson), Tommy (Jonathan
Lippe) and Loomis (L. Q. Jones). Questi lo accusano di aver rubato il bestiame,
ma senza attendere un giusto processo decidono di eseguire immediatamente la
sua impiccagione. Jed si salva miracolosamente grazie all'intervento dello
sceriffo Dave Bliss (Ben Johnson), e portato di fronte al
giudice Adam Fenton (Pat Hingle), viene riconosciuto
innocente e viene nominato sceriffo. Da questo punto in poi l'unico obbiettivo
di Jed è quello di identificare e catturare coloro che avevano tentato di
linciarlo.
Il cast del film è di tutto di rispetto:
infatti oltre al protagonista Clint
Eastwood, troviamo anche altri grandi interpreti del cinema western: Ben Johnson per esempio ha lavorato in
importanti western come Rio Grande
(1950) e Il mucchio selvaggio
(1969). Stesso discorso per Bruce Dern,
che ha spesso interpretato il ruolo di cattivo in diversi film western, tra cui
I giustizieri del west (1975). Nel
film inoltre fa una breve apparizione anche Dennis Hopper (attore e regista del famoso Easy Rider).
Il film si sviluppa attorno alla sete di
vendetta del protagonista, ma cerca di approfondire anche il rapporto a volte
discutibile tra giustizia e violenza.
Questo dilemma è impersonato nella figura del giudice Fenton, che offre
una visione molto violenta della giustizia. Infatti non esita a dichiarare che
qualunque forma di clemenza verrebbe recepita dalla popolazione come una scusa
per non rispettare la legge.
Il personaggio del giudice Fenton è
ispirato a un giudice realmente esistito, il giudice Isaac Parker, che per lo zelo con cui condannava gli
imputati alla forca, era soprannominato The
Hanging Judge. Parker operò a Fort Smith in Arkansas e la sua giurisdizione
comprendevano anche i territori dell'Oklahoma, che a fine ottocento erano
ancora un territorio di frontiera, sede anche di molte riserve indiane. Un
altro aspetto storico che viene messo in evidenza dal film era la difficile e
pericolosa attività dello sceriffo federale che operava nei territori di
frontiera.
Impiccalo
più in alto
è il primo film prodotto dalla società di produzione Malpaso Production di proprietà dello stesso Eastwood, fondata nel
1968 e ancora in attività.
Nel film è possibile avvertire tracce delle
atmosfere che caratterizzano i western di Sergio
Leone, in gran parte proprio per la presenza di Clint Eastwood che interpreta un personaggio molto simile al
cavaliere senza nome dei film di Leone. A parte questo però, il livello
complessivo è nettamente inferiore, anche se per quanto detto in precedenza,
ritengo che valga comunque la pena vederlo.
STORIA: la storia non presenta nulla di particolare e
non è molto originale, ma ho apprezzato i tanti riferimenti a personaggi e
eventi storici. 6/10
PERSONAGGI: Eastwood
ripropone in larga misura lo stesso personaggio visto nei film della Trilogia
del dollaro, anche se qui non vaga libero per il west ma è a tutti gli effetti
un uomo di legge. Interessante la figura del giudice Fenton, mentre i cattivi
del film ritengo siano stati un po' trascurati.
6/10
COMPONENTE
FEMMINILE:
praticamente inesistente, se si escludono le prostitute del bordello locale e
dal personaggio di Rachel Warren (Inger Stevens), che però sembra messo
lì giusto perché un personaggio femminile ci vuole sempre. 4/10
AMBIENTAZIONE: non è sfruttata
al massimo, anche perché gran parte del film si svolge all'interno di paesi
piuttosto anonimi. 5/10
SPARATORIE: le scene d'azione
breve e non risultano particolarmente entusiasmanti, ma nel complesso sono ben
organizzate. 6/10
COLONNA
SONORA:
nel complesso mi è piaciuta, anche se in certi casi, l'ho trovata un po' troppo
invadente. 5/10



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