![]() |
| Locandina del film |
RoboCop
2
uscì nelle sale nel 1990, tre anni dopo il grande successo del film RoboCop di
Verhoeven. Questa volta alla regia troviamo Irvin Kerschner, famoso soprattutto per aver diretto "L'impero
colpisce ancora", il secondo episodio della serie di "Guerre
stellari", mentre la sceneggiatura è affidata a Frank
Miller, noto autore di fumetti, tra cui la serie "Sin city" e la graphic novel
"300", qui all'esordio come sceneggiatore.
Il film è ambientato pochi mesi dopo gli
eventi narrati in RoboCop: la città di Detroit
è nei debiti fino al collo, e quindi è sempre più nelle mani della OCP, che è sempre interessata alla
costruzione di Delta City sulle macerie della vecchia Detroit.
Il cattivo di turno è Cain, un pericoloso criminale che controlla lo spaccio di una nuova
e potente droga chiamata Nuke, e che
RoboCop (Peter Weller), con l'aiuto
della collega Anne Lewis (Nancy Allen), cerca a tutti i costi di
fermare.
In un primo momento Cain ha alla meglio,
tanto che riesce a fare a pezzi RoboCop, abbandonandolo in fin di vita di fronte
alla stazione di polizia. La OCP è l'unica ad avere le risorse per ripararlo,
ma è riluttante perché pensa alla realizzazione di nuovi cyborg; alla fine
accetta di riparare RoboCop per evitare cadute di immagine, ma rielabora la sua
programmazione inserendo centinaia di direttive nel sistema operativo di
RoboCop che rischiano di farlo impazzire.
![]() |
| RoboCop dopo essere stato fatto a pezzi da Cain |
RoboCop quindi decide di sottoporsi a una
scarica elettrica da alto amperaggio che gli permette di cancellare tutte le
direttive aggiunte dalla OCP: ora è pronto a battersi con Cain, e infatti dopo
una battaglia sanguinosa riuscirà a catturarlo.
Purtroppo la OCP ha piani diversi per Cane:
è infatti stato scelto come cavia per la realizzazione di una nuova generazione
di cyborg chiamato RoboCop II. Come
era prevedibile, ben presto Cane diventa incontrollabile e servirà un furioso
scontro con la polizia di Detroit capeggiata da RoboCop per distruggerlo
definitivamente.
Dopo il grande successo di RoboCop era
inevitabile che venisse girato un seguito
riguardo al cyborg di pattuglia di Detroit.
Come nell'originale anche questo film è più
volte interrotto da finti spot
pubblicitari che dipingono un futuro violento
e degenerato, anche se poi il
tono dell'intero film è molto meno cupo del precedente. Il livello di violenza
è infatti è più basso, e anche la satira sociale si dimostra essere più
grossolana e molto meno efficace.
![]() |
| La nuova generazione di cyborg ideata dalla OCP |
Non so quanto abbia influenzato l'aver
letto il nome di Irvin Kershner nella scheda tecnica del film, ma devo dire che
in più di un'occasione mentre guardavo RoboCop muoversi non ho potuto fare a
meno di pensare mentre cammina ha le stesse movenze di C-3PO, il droide imbranato color oro della serie Guerre Stellari. E
credo che in definitiva questo sia il punto forte del film: come l'originale,
non si prende troppo sul serio, rinunciando anche a gran parte della componente
satirica in favore di un puro action movie, sostenuto da effetti speciali più
che dignitosi e da scene con un taglio quasi demenziale.
Molto più semplice in questo film il
compito di Peter Weller, che recita
per la quasi totalità del film con il costume di RoboCop addosso; sufficiente
anche la prova del resto del cast.
In definitiva un film discreto, che non aggiunge nulla al primo film della serie ma
che si lascia guardare ancora oggi. Il tono leggero, a tratti quasi demenziale
della storia è secondo me un aspetto positivo, che di fatto rende accettabili
certi passaggi a vuoto della sceneggiatura.



Nessun commento:
Posta un commento