Piccola
premessa
Uno degli intenti di questo blog è anche
quello di analizzare e commentare prodotti che per varie ragioni sono più di nicchia, e di cui la maggior parte
degli utenti neanche sospetta l'esistenza.
Sicuramente uno dei più grandi ostacoli per
la diffusione di un prodotto straniero in Italia è la lingua; opere che non
vengono tradotte in italiano, per quanto possano essere di alta qualità,
rimangono per nostra sfortuna sconosciute ai più.
Per cui, prima di proseguire, lancio un
invito a tutti quelli che passeranno da queste parti: imparate l'inglese (non è poi così difficile), e innanzi a voi vi
si aprirà un mondo.
Introduzione
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| George McDonald Frazier |
Detto questo, concentriamoci su questo
romanzo, scritto da George McDonald
Frazier (1925-2008) nel 1969. Fin dalla sua prima edizione, il romanzo fu
accolto positivamente sia dal pubblico che dalla critica, tanto che le
avventure di Flashman verranno
narrate in una fortunata serie composta da ben 12 romanzi.
Piccola
nota:
nelle righe che seguiranno rivelerò alcuni dettagli del romanzo, che potrebbero
rovinarvi la lettura nel caso non abbiate ancora letto il romanzo. In tal caso,
se non volete correre alcun rischio, saltate il prossimo paragrafo andando
direttamente al paragrafo "Analisi e commenti", oppure tornate qui
una volta letto il romanzo. Se invece tutto questo non è un problema,
proseguite pure con la lettura.
Trama
All'inizio del romanzo veniamo informati
che quanto stiamo per leggere è parte di un lungo manoscritto scritto presumibilmente tra il 1900 e il 1905, e
contenente le memorie dell'eroe militare dell'epoca vittoriana Harry Paget
Flashman. Tale manoscritto sarebbe stato scoperto casualmente nel 1965 dagli
eredi di Flashman, che però in un primo momento si erano sentiti un po' restii
a divulgarne il contenuto, in quanto la figura del noto eroe militare ne esce
totalmente infangata. Infatti l'Harry Flashman narrato in queste pagine pare
racchiudere in sé tutti i peggiori aspetti e vizi del carattere umano: viziato, codardo, bugiardo, baro, con un
debole per le belle donne e l'alcool.
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| Copertina della prima edizione di Flashman |
In questa prima opera viene narrata la vita
di Flashman in un arco temporale che va dal 1839, anno in cui viene cacciato
dal Rugby College, fino al 1842, anno in cui ebbe termine la prima guerra anglo-afghana.
Infatti subito dopo l'espulsione dal
college per ubriachezza, Flashman decide che il suo futuro è nell'esercito.
Sceglie di entrare nell'11° reggimento dei Light Dragoons, ma dopo una serie di
peripezie (tra cui un duello con un compagno di reparto e un matrimonio riparatore) causate dalla
sua innata stoltezza, è costretto a cercare fortuna nelle campagne militari
all'estero, per la precisione in India. Qui scopriamo che tra tutti i difetti
posseduti da Flashman, c'è anche una grossa abilità: quella di imparare con
rapidità le lingue straniere. Se da un lato questo accresce la stima dei suoi
superiori nei suoi confronti, questa sua abilità però lo spinge nel bel mezzo
della prima guerra anglo-afghana, nota anche per essere una delle più grandi disfatte dell'esercito
britannico. Gli eventi narrati nel romanzo sono molto fedeli alla realtà,
tanto che la maggior parte dei personaggi che affollano il romanzo sono
realmente esistiti. E non è un caso che subito dopo la pubblicazione del
romanzo, ci fu qualcuno che lo ritenne un documento storico vero e proprio.
Flashman sarà più volte catturato dal
nemico, torturato, e ogni volta sfuggirà a una morte che appare certa; ogni
volta che ne avrà l'occasione si nasconderà o si sottrarrà al suo dovere,ma
questo non gli impedirà di uscirne ogni volta indenne e quasi incredibilmente
con la reputazione di eroe. L'unico
neo che smorzerà il suo immeritato trionfo è quello di scoprire al suo ritorno
in patria che in sua assenza la moglie non gli è stata particolarmente fedele.
Analisi
e commenti
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| Un'altra copertina di Flashman |
Harry Flashman incarna alla perfezione il
concetto di antieroe: in lui tutte
le qualità che contraddistinguono l'eroe come coraggio, nobiltà d'animo e
altruismo vengono a mancare. Ma in genere in letteratura esiste una sorta di
bilanciamento, per cui l'assenza di tutte queste qualità in qualche modo il
protagonista antieroe le paga, per esempio con una vita solitaria e triste,
oppure ne deve rispondere davanti alla giustizia. Un antieroe sviluppato su
questa falsariga è il protagonista dell'ultimo romanzo di Umberto Eco "Il cimitero di Praga", Simone
Simonini, un falsario la cui attività attraverserà le fasi salienti del
Risorgimento italiano prima di giungere a Parigi dove continuerà a essere
coinvolto in fatti dell'epoca storicamente rilevanti. In effetti sono tante le
somiglianze tra Simonini e Flashman: sono all'incirca contemporanei ed entrambi
svolgeranno un ruolo cruciale (quasi mai positivo) in eventi fondamentali per
la storia dei rispettivi paesi d'appartenenza. Ma laddove Simonini vive una
vita solitaria e tutto sommato infelice, come se esistesse di fatto una sorta
di giustizia divina, per Flashman invece è l'esatto contrario: non solo le sue
pessime qualità di soldato riescono a salvargli la vita, ma il particolare
svolgersi degli eventi fa sì che alla luce dei suoi colleghi riesca sempre ad
apparire come un vero e proprio eroe.
Durante la lettura del romanzo capiterà
spesso di odiare l'atteggiamento di Flashman, soprattutto la totale mancanza di riconoscenza in chi
lo ha aiutato a tirarsi fuori dai guai o addirittura a salvarsi la vita, ma
allo stesso tempo è impossibile odiare completamente il personaggio, molto
probabilmente perché è molto più reale lui di tanti eroi della letteratura che
agiscono senza macchia e senza paura. Chi non ha mai provato paura o la voglia
incontrollabile di fuggire di fronte a un pericolo o a un problema piuttosto
che affrontarlo di petto? E in fondo chi non si è mai abbandonato a qualche
cattiveria o a dire qualche bugia? Tutte cose che Flashman fa in continuazione,
e in cui può capitare di riconoscersi.
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| The Last Stand of the 44th Regiment at Gundamuck, 1842 dipinto nel 1898 da William Barnes Wollen. |
Un altro aspetto che questo romanzo ha in
comune con “Il cimitero di Praga” è che la gran parte dei personaggi presenti è realmente esistita e, perlomeno nel
romanzo di Frazier, anche gli eventi che fanno da sfondo alle avventure di
Flashman sono molto fedeli a quanto realmente accaduto. Dopo aver letto il
romanzo provate a leggervi un resoconto sulla prima guerra anglo-afghana (per
esempio qui), e vi renderete conto di conoscerne già diversi particolari e di
riconoscerne molti dei protagonisti.
Conclusione
Consiglio vivamente la lettura di questo
romanzo, che può essere facilmente rimediato in lingua originale. In teoria
esisterebbe anche una versione italiana uscita verso la fine degli anni '80
sotto l'orrendo titolo "Flashman,
l'ussaro della regina bianca", ma credo sia fuori stampa e quindi
rimediabile solo nel mercato dell'usato.
Comunque la sostanza non cambia: volete
leggervi tutte le avventure di Flashman? Non avete altra scelta che leggerli in
lingua originale (o magari in
qualche altra lingua in cui i romanzi sono stati tradotti, tra le quali però
non c'è l'italiano).
Per chi non ha mai letto un
libro in inglese, iniziare con questo romanzo potrebbe risultare un po'
complicato, ma va anche detto che non è lunghissimo e l'autore scrive con uno
stile chiaro ed efficace. Per chi invece ha un po' più di esperienza, la
lettura di questo romanzo è fortemente
consigliata, e per quanto mi riguarda, ho tutta l'intenzione di leggere i
successivi romanzi della serie.




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