giovedì 8 maggio 2014

Flashman papers - Flashman


Piccola premessa
Uno degli intenti di questo blog è anche quello di analizzare e commentare prodotti che per varie ragioni sono più di nicchia, e di cui la maggior parte degli utenti neanche sospetta l'esistenza.
Sicuramente uno dei più grandi ostacoli per la diffusione di un prodotto straniero in Italia è la lingua; opere che non vengono tradotte in italiano, per quanto possano essere di alta qualità, rimangono per nostra sfortuna sconosciute ai più.
Per cui, prima di proseguire, lancio un invito a tutti quelli che passeranno da queste parti: imparate l'inglese (non è poi così difficile), e innanzi a voi vi si aprirà un mondo.

Introduzione
George McDonald Frazier
Detto questo, concentriamoci su questo romanzo, scritto da George McDonald Frazier (1925-2008) nel 1969. Fin dalla sua prima edizione, il romanzo fu accolto positivamente sia dal pubblico che dalla critica, tanto che le avventure di Flashman verranno narrate in una fortunata serie composta da ben 12 romanzi.
Piccola nota: nelle righe che seguiranno rivelerò alcuni dettagli del romanzo, che potrebbero rovinarvi la lettura nel caso non abbiate ancora letto il romanzo. In tal caso, se non volete correre alcun rischio, saltate il prossimo paragrafo andando direttamente al paragrafo "Analisi e commenti", oppure tornate qui una volta letto il romanzo. Se invece tutto questo non è un problema, proseguite pure con la lettura.

Trama
All'inizio del romanzo veniamo informati che quanto stiamo per leggere è parte di un lungo manoscritto scritto presumibilmente tra il 1900 e il 1905, e contenente le memorie dell'eroe militare dell'epoca vittoriana Harry Paget Flashman. Tale manoscritto sarebbe stato scoperto casualmente nel 1965 dagli eredi di Flashman, che però in un primo momento si erano sentiti un po' restii a divulgarne il contenuto, in quanto la figura del noto eroe militare ne esce totalmente infangata. Infatti l'Harry Flashman narrato in queste pagine pare racchiudere in sé tutti i peggiori aspetti e vizi del carattere umano: viziato, codardo, bugiardo, baro, con un debole per le belle donne e l'alcool.

Copertina della prima
 edizione di Flashman
In questa prima opera viene narrata la vita di Flashman in un arco temporale che va dal 1839, anno in cui viene cacciato dal Rugby College, fino al 1842, anno in cui ebbe termine la prima guerra anglo-afghana.
Infatti subito dopo l'espulsione dal college per ubriachezza, Flashman decide che il suo futuro è nell'esercito. Sceglie di entrare nell'11° reggimento dei Light Dragoons, ma dopo una serie di peripezie (tra cui un duello con un compagno di reparto e un matrimonio riparatore) causate dalla sua innata stoltezza, è costretto a cercare fortuna nelle campagne militari all'estero, per la precisione in India. Qui scopriamo che tra tutti i difetti posseduti da Flashman, c'è anche una grossa abilità: quella di imparare con rapidità le lingue straniere. Se da un lato questo accresce la stima dei suoi superiori nei suoi confronti, questa sua abilità però lo spinge nel bel mezzo della prima guerra anglo-afghana, nota anche per essere una delle più grandi disfatte dell'esercito britannico. Gli eventi narrati nel romanzo sono molto fedeli alla realtà, tanto che la maggior parte dei personaggi che affollano il romanzo sono realmente esistiti. E non è un caso che subito dopo la pubblicazione del romanzo, ci fu qualcuno che lo ritenne un documento storico vero e proprio.
Flashman sarà più volte catturato dal nemico, torturato, e ogni volta sfuggirà a una morte che appare certa; ogni volta che ne avrà l'occasione si nasconderà o si sottrarrà al suo dovere,ma questo non gli impedirà di uscirne ogni volta indenne e quasi incredibilmente con la reputazione di eroe. L'unico neo che smorzerà il suo immeritato trionfo è quello di scoprire al suo ritorno in patria che in sua assenza la moglie non gli è stata particolarmente fedele.

Analisi e commenti
Un'altra copertina
di Flashman
Harry Flashman incarna alla perfezione il concetto di antieroe: in lui tutte le qualità che contraddistinguono l'eroe come coraggio, nobiltà d'animo e altruismo vengono a mancare. Ma in genere in letteratura esiste una sorta di bilanciamento, per cui l'assenza di tutte queste qualità in qualche modo il protagonista antieroe le paga, per esempio con una vita solitaria e triste, oppure ne deve rispondere davanti alla giustizia. Un antieroe sviluppato su questa falsariga è il protagonista dell'ultimo romanzo di Umberto Eco "Il cimitero di Praga", Simone Simonini, un falsario la cui attività attraverserà le fasi salienti del Risorgimento italiano prima di giungere a Parigi dove continuerà a essere coinvolto in fatti dell'epoca storicamente rilevanti. In effetti sono tante le somiglianze tra Simonini e Flashman: sono all'incirca contemporanei ed entrambi svolgeranno un ruolo cruciale (quasi mai positivo) in eventi fondamentali per la storia dei rispettivi paesi d'appartenenza. Ma laddove Simonini vive una vita solitaria e tutto sommato infelice, come se esistesse di fatto una sorta di giustizia divina, per Flashman invece è l'esatto contrario: non solo le sue pessime qualità di soldato riescono a salvargli la vita, ma il particolare svolgersi degli eventi fa sì che alla luce dei suoi colleghi riesca sempre ad apparire come un vero e proprio eroe.
Durante la lettura del romanzo capiterà spesso di odiare l'atteggiamento di Flashman, soprattutto la totale mancanza di riconoscenza in chi lo ha aiutato a tirarsi fuori dai guai o addirittura a salvarsi la vita, ma allo stesso tempo è impossibile odiare completamente il personaggio, molto probabilmente perché è molto più reale lui di tanti eroi della letteratura che agiscono senza macchia e senza paura. Chi non ha mai provato paura o la voglia incontrollabile di fuggire di fronte a un pericolo o a un problema piuttosto che affrontarlo di petto? E in fondo chi non si è mai abbandonato a qualche cattiveria o a dire qualche bugia? Tutte cose che Flashman fa in continuazione, e in cui può capitare di riconoscersi.

The Last Stand of the 44th Regiment at Gundamuck, 1842
dipinto nel 1898 da 
William Barnes Wollen.
Un altro aspetto che questo romanzo ha in comune con “Il cimitero di Praga” è che la gran parte dei personaggi presenti è realmente esistita e, perlomeno nel romanzo di Frazier, anche gli eventi che fanno da sfondo alle avventure di Flashman sono molto fedeli a quanto realmente accaduto. Dopo aver letto il romanzo provate a leggervi un resoconto sulla prima guerra anglo-afghana (per esempio qui), e vi renderete conto di conoscerne già diversi particolari e di riconoscerne molti dei protagonisti.

Conclusione
Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo, che può essere facilmente rimediato in lingua originale. In teoria esisterebbe anche una versione italiana uscita verso la fine degli anni '80 sotto l'orrendo titolo "Flashman, l'ussaro della regina bianca", ma credo sia fuori stampa e quindi rimediabile solo nel mercato dell'usato.
Comunque la sostanza non cambia: volete leggervi tutte le avventure di Flashman? Non avete altra scelta che leggerli in lingua originale (o magari in qualche altra lingua in cui i romanzi sono stati tradotti, tra le quali però non c'è l'italiano).
Per chi non ha mai letto un libro in inglese, iniziare con questo romanzo potrebbe risultare un po' complicato, ma va anche detto che non è lunghissimo e l'autore scrive con uno stile chiaro ed efficace. Per chi invece ha un po' più di esperienza, la lettura di questo romanzo è fortemente consigliata, e per quanto mi riguarda, ho tutta l'intenzione di leggere i successivi romanzi della serie.

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