sabato 3 maggio 2014

Downton Abbey - Prima stagione

Introduzione
Julian Fellowes, ideatore della serie
La prima stagione di Downton Abbey è stata trasmessa per la prima volta nel 2010; in precedenza, il produttore esecutivo Gareth Neame chiese a Julian Fellowes di scrivere la sceneggiatura per una serie TV a partire da un romanzo dello stesso Fellowes pubblicato nel 2004 e intitolato Snob. Tale romanzo per la verità è incentrato sulla moderna aristocrazia britannica, e solo in secondo momento Fellowes decise di ambientare la nuova serie TV nell'età post edoardiana, dando di fatto vita a questa serie TV.
Fin dalla prima messa in onda nel Regno Unito e poi negli Stati Uniti, la serie prodotta dalla Carnival Films e dalla Masterpiece non ha fatto altro che ottenere elogi e i favori della critica, vincendo anche numerosi premi, tra cui l'Emmy e il Golden Globe per la migliore miniserie dell’anno, e il Guinness World  Record per essere stata la serie inglese più acclamata dalla critica nel 2011.

Trama, ambientazione e personaggi 
La serie è ambientata a Downton Abbey nello Yorkshire, tenuta di campagna della famiglia Crawley, capeggiata dal conte e dalla contessa di Grantham, rispettivamente Robert Crawley (Hugh Bonneville, ottimo attore teatrale ma con alle spalle anche numerose apparizioni cinematografiche e televisive) e Cora Crawley (interpretata da Elizabeth McGovern, attrice americana con alle spalle anche una candidatura all'Oscar come attrice non protagonista). La coppia, che appare fin da subito molto affiatata,  ha tre figlie: Mary (Michelle Dockery), la maggiore, Edith (Laura Carmichael) e Sybil (Jessica Brown-Findlay), la più giovane. Mary e Edith semplicemente si odiano, mentre la giovane Sybil appare fin da subito il componente della famiglia dalla mentalità più aperta e quindi pronta ad accettare gli enormi cambiamenti che il futuro ha in serbo per loro.

La prima stagione si sviluppa in un arco di tempo di due anni, a partire dalla fatidica data del 15 Aprile 1912, quando l'RMS Titanic affonda nelle acque dell'Oceano Atlantico. La notizia porta un grosso scompiglio all'interno della famiglia Crawley, perché nel naufragio perdono la vita il cugino del conte, James Crawley, ma soprattutto il di lui figlio Patrick, l'erede designato della tenuta di Downton Abbey. Il nuovo erede diventa quindi Matthew Crawley (Dan Stevens) un cugino di terzo grado della famiglia Crawley che fa l'avvocato a Manchester, e quindi è del tutto estraneo alle abitudini aristocratiche in vigore nella tenuta. Ovviamente l'intera famiglia, a partire dalla Contessa Madre Violet (interpretata da una strepitosa Maggie Smith, già vincitrice di due premi Oscar e  molto famosa per la partecipazione alla fortunata saga di Harry Potter), ma anche la stessa servitù non accoglie con felicità la nuova situazione, soprattutto a causa della bassa estrazione sociale di Matthew e della madre Isobel (Penelope Wilton). In realtà, ben presto Matthew si rivelerà un buon erede e a quel punto la famiglia Crawley non nasconderà il desiderio di maritare la figlia maggiore Mary proprio con Matthew. Ma come c'è da aspettarsi, non sarà tutto così semplice.

Il cast al completo della prima serie
Tuttavia Downtown Abbey non è abitata solo dalla famiglia Crawley, ma anche da una folta schiera di servi, il vero motore dell'intera tenuta, e le cui vicende si dimostreranno non meno interessanti di quelle dei loro padroni. Anzi, è proprio tra questi che probabilmente si trovano i personaggi più riusciti della serie. A capo della servitù troviamo il signor Carson (Jim Carter) e la signora Hughes (Phyllis Logan), mentre ad assistere personalmente il conte e la contessa di Grantham  ci pensano rispettivamente John Bates (Brendan Coyle) e Sarah O'Brien (Siobhan Finneran). Il personaggio di John Bates è di notevole importanza perché intorno alla sua figura si svilupperanno diverse sottotrame, che si estenderanno anche alle stagioni successive. Sarà infatti protagonista della travagliata storia d'amore con la capocameriera Anna (Joanne Froggatt), ma dovrà anche vedersela con il cameriere Thomas (Rob James-Collier), che brama per il suo posto di valletto del conte e che è costantemente fiancheggiato dalla signora O'Brien. Un'altra vittima delle angherie di Thomas è il cameriere William (Thomas Howes), segretamente innamorato della sguattera Daisy (Sophie McShera), la quale però non ricambia tale sentimento, avendo occhi solo per Thomas. Infine, una figura perennemente presente è quello della cuoca, la signora Patmore (Lesley Nicol).
 Come detto all'inizio le sette puntate che compongono questa stagione coprono un arco di circa due anni, e infatti terminano con l'annuncio dell'entrata in guerra del Regno Unito nella Prima Guerra Mondiale nel 1914.

Commento e analisi
Il successo della serie è dovuta sicuramente alla solida sceneggiatura che nel complesso non mostra particolari punti deboli, e da un cast di ottimo livello in grado di dare il giusto spessore ai vari personaggi che affollano Downton Abbey. Del resto, sul versante della sceneggiatura  Julian Fellowes è una sorta di garanzia, soprattutto se si parla di storie ambientate nell’Inghilterra della prima metà del secolo scorso; stiamo infatti parlando dello stesso Julian Fellowes autore dello splendido Gosford Park, diretto da Robert Altman nel 2001. E' evidente l'enorme passione e amore di Fellowes verso questo periodo storico, a partire dalle tradizioni aristocratiche ma anche della vita che conducevano i domestici, e quindi dei vari livelli di interazione tra questi due mondi così distanti ma allo stesso tempo molto vicini, tanto da convivere praticamente sotto lo stesso tetto. Tutto questo si riflette in una straordinaria cura nei dettagli a livello scenografico ma anche come sceneggiatura, e tutto ciò non fa altro che facilitare ancora di più l'immedesimazione da parte dello spettatore nel contesto della storia.
Inoltre l'ampia varietà di personaggi ottimamente messi in scena fa sì che sia impossibile non trovare un personaggio con cui empatizzare e di cui si incomincia a prendere a cuore il suo destino. Non solo: ognuna delle numerose linee narrative che si sviluppano durante le sette puntate di queste stagione sono in grado di risvegliare un forte interesse nello spettatore.
Locandina della prima stagione

Un altro punto di  interesse a favore di questa serie è la scelta del periodo storico in cui ambientarlo: non solo sconvolto da eventi drammatici e devastanti come la prima guerra mondiale, ma anche reso tumultuoso da imminenti cambiamenti sociali, che comprendono questioni più frivole come nuovi modi di vestire ma anche temi molto più importanti come l'emancipazione femminile o il suffragio universale. C'è chi ha visto in Downton Abbey una celebrazione della netta divisione di classe dell'epoca edoardiana, anche perché Julian Fellowes è un noto conservatore, ma secondo me la lettura che si può dare a questa serie TV è in un certo senso l'opposto. In realtà Downton Abbey celebra l'eterna lotta tra una visione più reazionaria e arroccata sulla difesa di tradizioni e privilegi, e un approccio orientato a ricercare le potenziali ricompense che il progresso sembra prometterci. In quest'ottica, Downton Abbey è in realtà una serie TV molto attuale, soprattutto per noi italiani, che in un dualismo del genere ci viviamo giornalmente.


Conclusione
In conclusione, ritengo la prima stagione di Downton Abbey un ottimo prodotto, grazie a una miriade di personaggi interessanti, una storia ben scritta senza cali di ritmo o evidenti buchi logici nella sceneggiatura, e una messa in scena superba.

È quindi ovvio che la visione della prima stagione non è solo fortemente consigliata, ma per gli amanti del genere è addirittura una visione obbligatoria. E una volta vista, sarà inevitabile per voi andare alla ricerca della seconda stagione.

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