Introduzione
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Julian Fellowes, ideatore della serie |
La prima stagione di Downton Abbey è stata
trasmessa per la prima volta nel 2010; in precedenza, il produttore esecutivo
Gareth Neame chiese a Julian Fellowes di scrivere la sceneggiatura per una
serie TV a partire da un romanzo dello stesso Fellowes pubblicato nel 2004 e
intitolato Snob. Tale romanzo per la verità è incentrato sulla moderna
aristocrazia britannica, e solo in secondo momento Fellowes decise di
ambientare la nuova serie TV nell'età post edoardiana, dando di fatto vita a
questa serie TV.
Fin dalla prima messa in onda nel Regno
Unito e poi negli Stati Uniti, la serie prodotta dalla Carnival Films e dalla
Masterpiece non ha fatto altro che ottenere elogi e i favori della critica,
vincendo anche numerosi premi, tra cui l'Emmy e il Golden Globe per la migliore
miniserie dell’anno, e il Guinness World
Record per essere stata la serie inglese più acclamata dalla critica nel
2011.
Trama,
ambientazione e personaggi
La serie è ambientata a Downton Abbey nello
Yorkshire, tenuta di campagna della famiglia Crawley, capeggiata dal conte e
dalla contessa di Grantham, rispettivamente Robert Crawley (Hugh Bonneville,
ottimo attore teatrale ma con alle spalle anche numerose apparizioni
cinematografiche e televisive) e Cora Crawley (interpretata da Elizabeth
McGovern, attrice americana con alle spalle anche una candidatura all'Oscar
come attrice non protagonista). La coppia, che appare fin da subito molto
affiatata, ha tre figlie: Mary (Michelle
Dockery), la maggiore, Edith (Laura Carmichael) e Sybil (Jessica
Brown-Findlay), la più giovane. Mary e Edith semplicemente si odiano, mentre la
giovane Sybil appare fin da subito il componente della famiglia dalla mentalità
più aperta e quindi pronta ad accettare gli enormi cambiamenti che il futuro ha
in serbo per loro.
La prima stagione si sviluppa in un arco di
tempo di due anni, a partire dalla fatidica data del 15 Aprile 1912, quando
l'RMS Titanic affonda nelle acque dell'Oceano Atlantico. La notizia porta un
grosso scompiglio all'interno della famiglia Crawley, perché nel naufragio
perdono la vita il cugino del conte, James Crawley, ma soprattutto il di lui
figlio Patrick, l'erede designato della tenuta di Downton Abbey. Il nuovo erede
diventa quindi Matthew Crawley (Dan Stevens) un cugino di terzo grado della
famiglia Crawley che fa l'avvocato a Manchester, e quindi è del tutto estraneo
alle abitudini aristocratiche in vigore nella tenuta. Ovviamente l'intera
famiglia, a partire dalla Contessa Madre Violet (interpretata da una strepitosa
Maggie Smith, già vincitrice di due premi Oscar e molto famosa per la partecipazione alla
fortunata saga di Harry Potter), ma anche la stessa servitù non accoglie con
felicità la nuova situazione, soprattutto a causa della bassa estrazione
sociale di Matthew e della madre Isobel (Penelope Wilton). In realtà, ben
presto Matthew si rivelerà un buon erede e a quel punto la famiglia Crawley non
nasconderà il desiderio di maritare la figlia maggiore Mary proprio con
Matthew. Ma come c'è da aspettarsi, non sarà tutto così semplice.
Tuttavia Downtown Abbey non è abitata solo
dalla famiglia Crawley, ma anche da una folta schiera di servi, il vero motore
dell'intera tenuta, e le cui vicende si dimostreranno non meno interessanti di
quelle dei loro padroni. Anzi, è proprio tra questi che probabilmente si
trovano i personaggi più riusciti della serie. A capo della servitù troviamo il
signor Carson (Jim Carter) e la signora Hughes (Phyllis Logan), mentre ad
assistere personalmente il conte e la contessa di Grantham ci pensano rispettivamente John Bates
(Brendan Coyle) e Sarah O'Brien (Siobhan Finneran). Il personaggio di John
Bates è di notevole importanza perché intorno alla sua figura si svilupperanno
diverse sottotrame, che si estenderanno anche alle stagioni successive. Sarà
infatti protagonista della travagliata storia d'amore con la capocameriera Anna
(Joanne Froggatt), ma dovrà anche vedersela con il cameriere Thomas (Rob
James-Collier), che brama per il suo posto di valletto del conte e che è
costantemente fiancheggiato dalla signora O'Brien. Un'altra vittima delle
angherie di Thomas è il cameriere William (Thomas Howes), segretamente
innamorato della sguattera Daisy (Sophie McShera), la quale però non ricambia
tale sentimento, avendo occhi solo per Thomas. Infine, una figura perennemente
presente è quello della cuoca, la signora Patmore (Lesley Nicol).
Come detto all'inizio le sette
puntate che compongono questa stagione coprono un arco di circa due anni, e
infatti terminano con l'annuncio dell'entrata in guerra del Regno Unito nella
Prima Guerra Mondiale nel 1914.
Commento
e analisi
Il successo della serie è dovuta
sicuramente alla solida sceneggiatura che nel complesso non mostra particolari
punti deboli, e da un cast di ottimo livello in grado di dare il giusto spessore
ai vari personaggi che affollano Downton Abbey. Del resto, sul versante della
sceneggiatura Julian Fellowes è una
sorta di garanzia, soprattutto se si parla di storie ambientate nell’Inghilterra
della prima metà del secolo scorso; stiamo infatti parlando dello stesso Julian
Fellowes autore dello splendido Gosford Park, diretto da Robert Altman nel
2001. E' evidente l'enorme passione e amore di Fellowes verso questo periodo
storico, a partire dalle tradizioni aristocratiche ma anche della vita che conducevano
i domestici, e quindi dei vari livelli di interazione tra questi due mondi così
distanti ma allo stesso tempo molto vicini, tanto da convivere praticamente
sotto lo stesso tetto. Tutto questo si riflette in una straordinaria cura nei
dettagli a livello scenografico ma anche come sceneggiatura, e tutto ciò non fa
altro che facilitare ancora di più l'immedesimazione da parte dello spettatore
nel contesto della storia.
Inoltre l'ampia varietà di personaggi
ottimamente messi in scena fa sì che sia impossibile non trovare un personaggio
con cui empatizzare e di cui si incomincia a prendere a cuore il suo destino.
Non solo: ognuna delle numerose linee narrative che si sviluppano durante le
sette puntate di queste stagione sono in grado di risvegliare un forte
interesse nello spettatore.
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Locandina della prima stagione |
Un altro punto di interesse a favore di questa serie è la
scelta del periodo storico in cui ambientarlo: non solo sconvolto da eventi
drammatici e devastanti come la prima guerra mondiale, ma anche reso tumultuoso
da imminenti cambiamenti sociali, che comprendono questioni più frivole come
nuovi modi di vestire ma anche temi molto più importanti come l'emancipazione
femminile o il suffragio universale. C'è chi ha visto in Downton Abbey una
celebrazione della netta divisione di classe dell'epoca edoardiana, anche
perché Julian Fellowes è un noto conservatore, ma secondo me la lettura che si
può dare a questa serie TV è in un certo senso l'opposto. In realtà Downton
Abbey celebra l'eterna lotta tra una visione più reazionaria e arroccata sulla
difesa di tradizioni e privilegi, e un approccio orientato a ricercare le
potenziali ricompense che il progresso sembra prometterci. In quest'ottica,
Downton Abbey è in realtà una serie TV molto attuale, soprattutto per noi italiani, che in un dualismo del genere ci viviamo giornalmente.
Conclusione
In conclusione, ritengo la prima stagione
di Downton Abbey un ottimo prodotto, grazie a una miriade di personaggi
interessanti, una storia ben scritta senza cali di ritmo o evidenti buchi
logici nella sceneggiatura, e una messa in scena superba.
È quindi ovvio che la visione della prima
stagione non è solo fortemente consigliata, ma per gli amanti del genere è
addirittura una visione obbligatoria. E una volta vista, sarà inevitabile per
voi andare alla ricerca della seconda stagione.
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