mercoledì 7 maggio 2014

666 Park Avenue - Prima stagione

Terry O'Quinn e Vanessa Williams
in una scena della serie TV
Si tratta di una serie TV prodotta dalla ABC e ispirata alla serie di romanzi omonima  scritta da Gabriella Pierce. Dopo una prima stagione caratterizzata da bassi ascolti, la scelta è stata quella di interrompere la serie.

Trama e personaggi
Gran parte della serie è ambientata al "Drake", un grosso e lussuoso condominio situato nel cuore di New York e guidato dal ricco Gavin Duran (interpretato dal convincente Terry O'Quinn, famoso soprattutto per aver interpretato John Locke nella serie Lost ) e sua moglie Olivia (interpretata da Vanessa Lynn Williams, prima afroamericana a vincere il titolo di Miss America e anche famosa cantante, con una lunga carriera televisiva). La serie ha inizio quando Jane Van Veen e Henry Martin, due giovani provenienti dall'Indiana, si presentano al Drake per un colloquio di lavoro. Ovviamente vengono assunti e si trasferiscono a vivere lì. Da quel momento è un susseguirsi di fenomeni strani e inquietanti che coinvolgono Jane (ruolo affidato a Rachel Taylor, con una discreta carriera in diverse serie TV australiane, ma che non è ancora riuscita a sfondare ad alti livelli) e che riguardano il suo passato che appare sempre più legato all'inquietante Drake. Nel frattempo Henry Martin (interpretato da Dave Annable,  già visto nella serie Brothers and Sisters), grazie anche all'interessamento di Gavin, si ritrova con una carriera politica in forte ascesa. A tutto ciò si va ad aggiungere una lunga sfilza di comprimari che hanno la sfortuna di vivere al Drake o comunque di essere in contatto con Gavin: tra questi spicca il triangolo amoroso formato da Brian e Louise Leonard (interpretato rispettivamente da Robert Buckley e Mercedes Masohn), marito e moglie e Alexis Blume (Helena Mattson), assistente di Louise. È superfluo sottolineare come tutti questi personaggi saranno destinati a fare  una brutta fine.

Rachel Taylor e Dave Annable in una scena
della serie TV.
Analisi e commenti
Ovviamente non è facile esprimere un giudizio su una serie la cui fine prematura è stata decisa quando erano state trasmesse solo la metà delle puntate in programma.
 L'idea di un edificio con una personalità propria, ovviamente malvagia, e al cui interno accadono eventi paranormali, sicuramente non è molto originale, ma rimane un tema dalle grandi potenzialità. Un esempio? Il primo che mi viene in mente è l’Overlook Hotel raccontato in "Shining" (ho sempre preferito il romanzo di Stephen King rispetto alla versione cinematografica di Stanley Kubrick, anche se lì considero entrambi due ottimi prodotti), ma sono certo che ci saranno tanti altri esempi positivi.
 Purtroppo in questo caso tale potenziale è rimasto del tutto inespresso, a causa di una sceneggiatura a dir poco sconclusionata. Personaggi che vengono improvvisamente introdotti e con la stessa velocità vengono fatti sparire senza lasciare traccia nella serie. Ma allora tanto vale non introdurli nemmeno ed eventualmente approfondire maggiormente i personaggi principali. A tal proposito, a parte il personaggio di Gavin Duran che ha il suo fascino, tutti gli altri sono assolutamente dimenticabili, e in certi casi anche poco credibili. Anche lo scontro tra antiche sette segrete introdotto nella seconda metà della serie viene liquidato in pochi minuti, lasciando peraltro molte domande senza una vera e propria risposta.
 
Una delle migliori locandine relative
a questa serie TV.
Il problema è che molto spesso si sottovalutano le difficoltà che comporta un genere come l'horror o comunque il soprannaturale, e di conseguenza sotto l'etichetta horror viene pubblicata tanta roba scadente. Questo perché ci si dimentica che il punto cruciale (e questo non solo per il genere horror) è quello di creare personaggi verso cui lo spettatore proverà simpatia, e di cui avrà a cuore la sorte. E sicuramente un modo per ottenere questo è fare in modo che i personaggi mostrino un briciolo di intelligenza e quindi che si comportino con un minimo di logica. Cosa che manca soprattutto nei due giovani protagonisti della serie: senza entrare troppo nei dettagli, ma credo che già a metà serie delle persone con un briciolo di raziocinio avrebbero fatto le valigie e se ne sarebbero tornate in Indiana. Ed è in questi frangenti che si vede un buon livello di sceneggiatura. È ovvio che perché la storia continui, i due devono rimanere nel Drake nonostante tutto suggerisca loro il contrario, ma perché ciò accada si deve introdurre un qualche elemento che li costringa a stare lì, e quindi renda perlomeno verosimile il loro comportamento.
Comunque, come dicevo in precedenza, è difficile dire se la serie partiva già con così tanti buchi nella sceneggiatura, o se parte del problema è dovuto a un successivo rimaneggiamento soprattutto delle ultime puntate, anche se io propenderei per un mix delle due possibilità.

L'Ansonia Building, nell'Upper West Side.
(Photo Credit: nyc-architecture.com)
Piccola nota di colore: la serie non solo ha avuto problemi per quanto riguarda i bassi ascolti, ma anche la scelta dell'edificio che rappresentasse il Drake ha creato delle polemiche, soprattutto tra i cittadini newyorkesi.
In sostanza una via chiamata Park Avenue esiste realmente a New York, e il civico 999 sostanzialmente si verrebbe a trovare nell'Upper East Side. Invece il palazzo utilizzato per rappresentare il Drake è l'Ansonia Building, che sostanzialmente si trova dalla parte opposta della città, nell'Upper West Side, e che comunque gode di una certa popolarità;  costruito all'inizio del secolo scorso, è stato per diversi anni il più grande e il più lussuoso della città, e più in generale uno dei più grandi al mondo. Nel secondo dopoguerra il declino fino alla definitiva chiusura agli inizi degli anni '50. Fortunatamente non fu demolito e dopo un attento restauro è stato convertito in un condominio di lusso, e tuttora rimane una delle principali attrazioni dell'Upper West Side.
Personalmente non mi sembra un così grosso problema, ma a quanto pare queste due zone di New York sono estremamente diverse tra di loro, anche a livello architettonico, per cui a chi conosce bene questi aspetti (i newyorkesi, per l'appunto) l'impiego dell'Ansonia per una serie ambientata nell'Upper East Side va a minare la verosimiglianza dell'intera serie, e molti hanno accusato la produzione di una certa sciatteria nel gestire questo aspetto della serie.

Conclusione 
Sicuramente una serie TV confusa e gestita male, considerando che perlomeno in partenza c'erano tutti gli elementi per ottenere un prodotto di maggiore qualità.
Se non lo avete ancora visto, allora statene alla larga e spendete il vostro tempo in modo migliore. Se invece come me avete visto la serie TV, allora rimarrete con tanti punti interrogativi che sicuramente non vi toglieranno il sonno, ma che almeno a me interesserebbe colmare. In alternativa è possibile leggersi i romanzi della serie omonima (cosa che non escludo di fare in un prossimo futuro), che dovrebbero fornire qualche risposta alle tante domande ancora in sospeso, anche se è molto probabile che la serie TV si sia solamente ispirata ai romanzi, senza seguirne fedelmente la storia.

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