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| Locandina prima serie |
Abbiamo visto nel post precedente il
preludio ai fatti narrati in questa serie, che inizia con l'arrivo della famiglia Harmon a Los Angeles, e che si
stabilisce nella casa denominata dalla popolazione locale "The murder
house". Gli Harmon sono una famiglia a dir poco problematica: Ben (Dylan McDermott) è uno psicologo sposato che ha tradito la moglie
con una sua studentessa; Vivien (Connie Britton), la moglie viene ha
appena subito un aborto spontaneo e la scoperta del tradimento di suo marito
non fa che peggiorare il suo stato d'animo; e infine c'è Violet (Taissa Farmiga),
la figlia adolescente, che ha più volte mostrato tendenze suicide.
La nuova sistemazione però si dimostrerà
molto più problematica di quanto si aspettavano: fin dal loro arrivo scoprono
che i precedenti inquilini, una coppia omosessuale, è morta nella casa in
circostanze che fanno pensare a un omicidio/suicidio, mentre la vicina di casa Constance (Jessica Lange) e sua figlia Adelaide
(Jamie Brewer) cominceranno a fare
numerose visite indesiderate. Poco dopo assumeranno Moira, che è un fantasma della casa, come domestica, e che a Ben
appare come una provocante ragazza dai capelli rossi (Alexandra Breckenridge) mentre a Vivien e Violet appare come una
donna anziana (Frances Conroy).
Ben inizia a esercitare la professione di
psicologo ricevendo in casa una serie di pazienti uno più inquietante dell'altro: tra questi c'è Tate (Evan Peters), un
adolescente psicotico che si innamorerà di Violet; si scoprirà poi che anche
Tate è un fantasma ed è anche figlio di Constance.
Nel frattempo Vivien resta incinta di due
gemelli che sono il risultato di una rara superfecondazione eteroparentale: uno dei gemelli è del
marito Ben, mentre l'altro è di Tate, con cui Vivien ha avuto a sua insaputa un
rapporto sessuale. La maternità di Vivien attirerà l'attenzione di numerosi
fantasmi che desiderano appropriarsi dei futuri pargoli. Tra questi c'è Nora (Lily Rabe), che ancora non si è rassegnata alla perdita del figlio
Thaddeus, e Hayden (Kate Mara), l’amante di Ben che era
anche lei in attesa di un figlio quando viene uccisa da Larry (Denis O’Hare),
uno dei pochi ex inquilini della casa a non essere ancora morto.
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| La famiglia Harmon al completo |
Nonostante il susseguirsi di fenomeni
strani e inquietanti, e spesso anche violenti (per esempio tre persone
penetrano con la forza nella casa e cercheranno di uccidere Vivien e Violet nel
tentativo di emulare una strage avvenuta sempre in quella casa nel 1968), gli
Harmon sembrano non rendersi conto di trovarsi circondati da fantasmi, molti
dei quali tramano contro di loro.
Quando capiranno in che situazione si sono
cacciati però, sarà troppo tardi. Violet non reggerà alle problematiche che
l'assillano, sia adolescenziali che familiari, e si uccide, anche se ne lei ne
la sua famiglia se ne accorgerà subito. Poche settimane dopo invece Vivien dà
alla luce i due gemelli, ma il parto
ha delle complicazioni e lei e il figlio di Ben muoiono. Ben viene ucciso poco
più tardi dal fantasma di Hayden, che vuole appropriarsi del figlio di Tate,
nato sano, ma alla fine interverrà Constance che sa di esserne la nonna è
riuscirà a portarselo con sé.
Nella morte la famiglia Harmon raggiunge
un'armonia che in vita erano mai
riusciti a raggiungere, e si assumeranno il compito di spaventare e mettere in
fuga tutti i potenziali nuovi acquirenti della casa, prima che finiscano uccisi
come è toccato a loro.
La serie si conclude tre anni più tardi,
quando il figlio di Tate, che Constance ha chiamato Michael, manifesta la sua diabolica natura uccidendo la tata.
A mio parere la prima serie di American
Horror Story è stata una vera e propria ventata
di novità nell'ambito delle serie TV, molto più orientate verso il genere
della commedia o dell'action. Soprattutto le prime puntate riescono ad apparire
particolarmente inquietanti, anche
grazie all'impiego di inquadrature innaturali e a una schiera di personaggi
molto caratteristici, anche se all'inizio la narrazione risulta piuttosto caotica. L'impressione è che gli autori
abbiano cercato di infilare in una manciata di puntate tutti gli stereotipi e i
cliché possibili riguardo alle case
infestate, ma sono comunque stati bravi a gestire il tutto, tanto che con il
procedere delle puntate la storia incomincia a delinearsi meglio e a risultare
particolarmente coinvolgente. È
inoltre evidente il grosso lavoro svolto dagli autori nella creazione dei
personaggi,ì che, per quanto improbabili in alcuni casi, si comportano, chi più chi meno,
coerentemente alla propria personalità.
Tra gli attori un elogio particolare va a Jessica Lange, che ha fornito un'ottima
interpretazione del personaggio di Constance, e che le è valsa anche un Golden Globe.
In definitiva, si tratta di una serie che
ho apprezzato molto, con una serie infinita di colpi scena che però non vanno mai
a pregiudicare la coerenza della
storia.



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