giovedì 15 maggio 2014

10 differenze tra RoboCop 2014 e l'originale

Locandina del film

Ormai la si può considerare una sorta di regola: ogni tentativo di remake porta con sé uno strascico di polemiche ancor prima che il film faccia la sua comparsa nelle sale, soprattutto se il film originale ha raggiunto negli anni lo status di cult movie.
Di certo così si può definire il film RoboCop, diretto da Paul Verhoeven nel 1987 e tuttora considerato un'icona del cinema  anni '80.
Il nuovo film diretto da Josè Padilha si discosta sotto molti aspetti dal film originale, e secondo me è un punto a favore del remake, che almeno prova a differenziarsi e ad avere un senso autonomo. Piuttosto che fare una vera e propria recensione, proverò a raccontare il film attraverso 10 differenze che ho colto rispetto all'originale.

1) Approccio narrativo: se Verhoeven, nel tentativo di filmare una pesante satira della cultura americana punta su una massiccia dose di violenza e scene comiche, Padilha fa un film più serio, con al centro domande filosofiche di un certo spessore. Per esempio, è giusto che un robot privo di sentimenti possa uccidere un uomo? Inoltre decide di indagare maggiormente  l'esperienza esistenziale di Murphy (qui interpretato da Joel Kinnaman, già visto nella serie TV The Killing), che pur nelle vesti di RoboCop cerca di rimanere il più umano possibile, nonostante la maggior parte del suo corpo sia una macchina e i tanti sforzi che l'OCP mette in campo per soffocare la sua componente umana.

Samuel Jackson nei panni di
Patrick Novak
2) Intermezzi: nel film originale Verhoeven ne fa un largo uso, sia con finti spot pubblicitari che con brevi notiziari, per criticare apertamente la società consumistica americana tipica degli anni '80. Anche Padilha utilizza questi intermezzi anche se in misura minore, e sempre attraverso la voce e il volto di Patrick Novak, interpretato da Samuel L. Jackson, puntando sul tema di maggior attualità negli USA degli anni 2000, e cioè la sicurezza nazionale: fin dove ci si può spingere per difenderla? 


Robocop e sua moglie
3)Ruolo della famiglia: nel primo RoboCop ha un ruolo marginale, limitandosi ad apparire nei ricordi di RoboCop. Di fatto la sua famiglia è convinta che Murphy sia morto, ha abbandonato la vecchia casa e ha cercato di rifarsi una vita. Nel remake invece è la moglie di Murphy ad autorizzare l'intervento che lo trasformerà in RoboCop, e quest'ultimo continuerà sempre ad avere ricordi della propria famiglia, con la quale avrà anche diversi contatti. Il rapporto con la moglie e il figlio (interpretati rispettivamente da Abbie Cornish e John Paul Ruttan) rappresenterà il principale ostacolo per l'OCP di annullare il lato umano di RoboCop in modo da controllarne le azioni.

4) Partner: nell'originale è una donna, Anne Lewis, e avrà un ruolo fondamentale verso la fine del film, dove salverà la vita a RoboCop più di una volta. Nel remake è invece un uomo, Jack Lewis (Michael K. Williams), e anche lui si rivelerà essenziale per RoboCop nella seconda parte del film.


5) Antagonisti: nell'originale RoboCop dovrà vedersela con il principale criminale della città e con il vice presidente della OCP, che è in combutta con il criminale. Nel nuovo film la situazione è abbastanza simile: prima RoboCop affronterà il boss del crimine responsabile della "morte" di Murphy, e nel finale dovrà vedersela con il presidente della OCP (interpretato da Michael Keaton) che tenterà di uccidere RoboCop quando capisce che non è più sotto il suo controllo.

6) Morte di Murphy: in realtà nel remake non muore, ma viene ridotto in fin di vita da un'esplosione causata da un attentato dinamitardo, mentre nell'originale Murphy viene ucciso e fatto a pezzi a suon di fucilate da Clarence Boddicker e compari.

Gary Oldman nei panni del
dottor Dennett Norton
7)Creatore: nell'originale è un dirigente senza scrupoli della OCP, che sfrutta la morte di Murphy e il fallimento dei robot, e propone al grande capo della OCP il suo progetto: un cyborg di pattuglia. Nel remake è invece il dottor Dennett Norton, interpretato da un notevole Gary Oldman, che farà quasi da padre a RoboCop, aiutandolo anche da un punto di vista psicologico.

8)Armatura di RoboCop: nell'originale l'armatura di RoboCop era più… "robotica", se mi passate il termine, tanto da farlo risultare lento e goffo, anche se praticamente inarrestabile. Nel nuovo film troviamo un'armatura con un design molto simile all'originale, anche se per gran parte del film sarà di colore nero, ma soprattutto consente a RoboCop di essere più agile e meno appesantito nei movimenti.

9)Ruolo della OCP: nel film originale la OCP riesce ad ottenere l'appalto per la gestione della sicurezza pubblica della città di Detroit, e vorrebbe integrare il personale umano con dei robot per debellare più velocemente il crimine. Purtroppo i robot non si dimostrano affidabili, e quindi si fa strada l'idea di un cyborg di pattuglia. RoboCop per l'appunto, a cui svuoteranno la memoria dai vecchi ricordi di Murphy, e inseriranno nel suo cervello una direttiva segreta come misura di sicurezza che impedisce a RoboCop di arrestare qualunque alto dirigente della OCP. Nel remake il contesto è completamente differente, e a mio parere è anche più interessante. La OCP è la principale azienda che produce robot per il controllo dell'ordine pubblico, che gli USA utilizzano in maniera massiccia nelle missioni all'estero, mentre una legge ne vieta l'impiego sul suolo americano. Per aggirare la legge, la OCP decide di creare un cyborg metà uomo e metà macchina, anche se farà di tutto per soppiantare la componente umana di RoboCop. Anche nel nuovo film c'è una sorta di direttiva segreta che impedisce a RoboCop di arrestare i dirigenti della OCP, ma appare molto meno rigida rispetto all'originale.
 
Robocop con la sua moto
10)Armi e mezzi di trasporto: nel film originale RoboCop ha in dotazione solo una Beretta 93R "Auto 9.", anche se si rivela essere più che sufficiente, e come mezzo di trasporto continuerà a utilizzare una semplice auto da pattuglia. Nel remake le armi a disposizione di RoboCop sono molte di più: una Beretta Pistol custom (NI-408) in grado di sparare proiettili taser XREP non letali (50,000 Volt) e  letali (200,000 Volt), un fucile d'assalto RoboCop SMG calibro .50 e un Heckler & Koch MP7A1. Ma al di là delle armi, il nuovo RoboCop ha accesso immediato agli archivi della polizia, nonché alle immagini di tutte le videocamere di sorveglianza sparse per la città. Inoltre nel nuovo film il mezzo di trasporto preferito da RoboCop è una moto.

Conclusione
Come il film di Verhoeven, anche il remake di Robocop è un film che si sviluppa su più livelli. Padilha ha deciso, in maniera piuttosto evidente, di non calcare troppo la mano sull'aspetto action del film, preferendo approfondire tematiche morali e filosofiche sul concetto di umanità e sul rapporto sempre più stretto nella nostra società tra uomo e macchina. Ma se l'aspetto satirico del film originale è praticamente assente nel remake di Padilha, questo non significa che anche quest'ultimo film non contenga una certa denuncia sociale. Per esempio nel film il popolo americano non approva l'uso di robot per il controllo dell'ordine pubblico negli Stati Uniti, ma lo trovano accettabile per il controllo dell'ordine pubblico al di fuori dei propri confini, come se gli americani debbano godere di diritti maggiori rispetto al resto dell'umanità. In realtà credo che la critica non sia rivolta solo agli americani, ma a tutto l'occidente, e probabilmente non è un caso che Padilha sia brasiliano. Andando avanti, personalmente vedo nel tentativo da parte dell'OCP di controllare il lato umano di RoboCop una critica alla nostra società in cui la tecnologia sembra sempre più in grado di controllare le nostre vite.

In definitiva penso il nuovo RoboCop sia un valido film, che riprende  molti spunti dal film originale ma con una sua distinta originalità che lo rende godibile. 

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