domenica 1 giugno 2014

Shining (1977)

Stephen King verso la fine
degli anni '70.
Ultimamente mi capita spesso di rileggere libri o rivedere film che ho già letto oppure visto in passato, e nella maggior parte dei casi devo ammettere di essere rimasto un po' deluso,probabilmente perché le aspettative che avevo erano troppo alte. Immagino che crescendo (o dovrei dire invecchiando?) cambiano i gusti e i punti di vista, tanto da ritrovarmi molto spesso a non apprezzare più  quello che invece ho molto apprezzato da adolescente.
Un'eccezione a tutto questo riguarda il romanzo Shining (1977), di Stephen King, che penso di aver letto quindici o sedici anni fa; ricordo di non aver trovato il romanzo particolarmente pauroso, ma al termine della lettura ricordo altrettanto chiaramente di essermi sentito soddisfatto.
Ora, sapendo dell'uscita di Doctor Sleep, il nuovo romanzo di Stephen King che ha per protagonista lo stesso bambino che appare in Shining, ho deciso di andare a rileggerlo, non senza una punta di timore. Mi avrebbe soddisfatto come aveva fatto almeno quindici anni fa?
La risposta penso di averla già data… ma parliamo un po' del romanzo.

Siamo nel 1976 e la famiglia Torrance non se la passa troppo bene. Jack, scrittore fallito con un passato da alcolista, era riuscito a rimediare un lavoro come insegnante, ma un giorno perde la testa e picchia a sangue uno studente. Ovviamente viene licenziato, e la famiglia si ritrova in un bel guaio. Per fortuna arriva in soccorso un amico di Jack che gli offre il posto di guardiano di un hotel di lusso sulle Montagne Rocciose per tutto il periodo invernale. Lui e la sua famiglia si sarebbero ritrovati completamente isolati dal resto del mondo per tutto l'inverno, ma quel lavoro avrebbe allo stesso tempo risolto i loro problemi economici.
All'inizio del romanzo quindi ritroviamo Jack a colloquio con il direttore dell'hotel; quest'ultimo non appare molto convinto di Jack, ma ha ricevuto chiari ordini dall'alto che non può contravvenire, e quindi lo assume. Il lavoro non è particolarmente difficile: la principale occupazione di Jack è quella di tenere d'occhio la caldaia, perché si tratta di un modello molto vecchio, e fare in modo che a turno tutte le parti dell'Overlook Hotel vengano riscaldate, in modo da minimizzare i danni che il gelo avrebbe inevitabilmente provocato durante l’inverno.
Copertina della prima edizione
italiana
A questo punto King se la prende con molta calma, e ci vorranno circa un centinaio di pagine prima di vedere l'intera famiglia insediata nell'albergo. Ma tutto questo è necessario, perché in questi primi capitoli King ci tratteggia le personalità e le debolezze dei protagonisti del romanzo. Del passato di Jack ho già accennato, mentre di Wendy scopriamo che è una donna sveglia ma insicura, soprattutto nella gestione del suo rapporto problematico con il marito, e che prova un amore smisurato nei confronti del figlio Danny di cinque anni. Quest'ultimo è il personaggio più interessante, in quanto possiede uno strano potere che gli consente di avere percezioni riguardo a fatti futuri o a eventi accaduti in passato, e di percepire cosa pensano le persone che lo circondano. Grazie a questo è al corrente di quanto sta accadendo tra i genitori, dei problemi di alcolismo del padre, e incomincerà ad avere fosche visioni di eventi futuri, che però è ancora troppo piccolo per comprendere e interpretare correttamente.
La famiglia Torrence giunge all'Overlook Hotel proprio nel giorno di chiusura, quando gli ultimi clienti e ciò che rimane del personale stanno per lasciare l'albergo. Fondamentale in questa occasione l'incontro tra Danny e il cuoco dell'hotel Dick Hallorann, che possiede lo stesso potere del bambino, e che lui chiama "shining" ("luccicanza" in italiano)  anche se in lui non è altrettanto potente. Dick mette in guardia Danny dei pericoli all'interno dell'hotel, e gli dice che in caso di necessità avrebbe dovuto utilizzare i suoi poteri per mettersi in contatto con lui, che sarebbe giunto in soccorso.
Le prime settimane sembrano scorrere serene: Jack è tornato a scrivere la commedia su cui lavorava da anni e il rapporto tra Wendy e Jack sembra farsi più saldo. In realtà l'influsso malefico dell'hotel incomincia a farsi strada, soprattutto nella mente di Jack, e le cose precipitano quando l'hotel rimane completamente isolato a causa della neve. L'hotel sfrutta la principale debolezza di Jack, cioè l'alcool, per convincerlo a uccidere la moglie ma soprattutto il figlio, in quanto l'hotel pare essere particolarmente attratto dai poteri di Danny. In cambio l'Overlook promette a Jack di entrare a far parte dell'hotel, come del resto era successo a tutte le persone che erano decedute lì.
Anche Danny avverte che i fatti stanno precipitando e chiama Dick Hallorann, il quale corre in suo soccorso.
A questo punto la situazione si fa sempre più pericolosa per Wendy e Danny, ma anche per lo stesso Hallorann, perché ormai Jack è completamente posseduto dallo spirito malefico dell'hotel.
Alla fine Jack non riuscirà a portare a termine i suoi sanguinari propositi, e morirà nell'esplosione che decreta la fine dell'Overlook Hotel, mentre Wendy, Danny e Hallorann riusciranno a mettersi in salvo.
 
Una delle prime edizioni in
lingua originale.
Su questo romanzo si sono già spesi fiumi di inchiostro, in particolare nella famosa e penso irrisolta diatriba con il film omonimo di Kubrick, per cui credo sia difficile se non impossibile dire qualcosa di nuovo e originale su di esso.
Mi limiterò quindi a esprimere quelle che sono state le mie impressioni durante la lettura. Essendo anni che non leggevo più un libro di King, ammetto che ho avuto bisogno di un po' di tempo per riabituarmi alla logorrea che caratterizza l'autore, ma le abilità narrative di King sono fuori discussione: è impossibile non venire catturati dalla narrazione della storia. Quello che ho apprezzato molto del romanzo è l'approfondita caratterizzazione dei personaggi, che secondo me sono tra i migliori usciti dalla mente di King. Qui non c'è il personaggio buono e quello cattivo, ma personaggi con i propri difetti e soprattutto le proprie debolezze, e questo li rende particolarmente realistici, e quindi è quasi immediato empatizzare con loro.
L'aspetto soprannaturale è presente fin dall'inizio e viene sfruttato con giudizio evitando buchi logici troppo evidenti. Al contrario la malvagità dell'hotel si manifesta molto lentamente, e solo quando incomincia a palesarsi la possibilità che il bambino lasci l'Overlook diventa sempre più insistente  fino al crescendo finale.
Ecco, forse il finale è la parte più debole del romanzo. In realtà è un problema comune a tanti altri romanzi di King: è molto bravo nello sviluppo della storia e nell'approfondire i personaggi, ma molto spesso non riesce a sviluppare una conclusione all'altezza. Con questo non voglio dire che sono rimasto deluso dal finale, ma effettivamente mi aspettavo qualcosa di più.

In conclusione, ritengo Shining uno dei migliori libri di Stephen King, e ne consiglio vivamente la lettura.

Ora sono molto curioso di leggere questo nuovo romanzo, Doctor Sleep,che ha per protagonista un Danny Torrance ormai adulto, ancora alle prese con questo suo bizzarro potere.

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