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| Stephen King verso la fine degli anni '70. |
Ultimamente mi capita spesso di rileggere
libri o rivedere film che ho già letto oppure visto in passato, e nella maggior
parte dei casi devo ammettere di essere rimasto un po' deluso,probabilmente
perché le aspettative che avevo erano troppo alte. Immagino che crescendo (o
dovrei dire invecchiando?) cambiano i gusti e i punti di vista, tanto da
ritrovarmi molto spesso a non apprezzare più
quello che invece ho molto apprezzato da adolescente.
Un'eccezione a tutto questo riguarda il
romanzo Shining (1977), di Stephen King, che penso di aver letto
quindici o sedici anni fa; ricordo di non aver trovato il romanzo
particolarmente pauroso, ma al termine della lettura ricordo altrettanto
chiaramente di essermi sentito soddisfatto.
Ora, sapendo dell'uscita di Doctor Sleep, il nuovo romanzo di
Stephen King che ha per protagonista lo stesso bambino che appare in Shining,
ho deciso di andare a rileggerlo, non senza una punta di timore. Mi avrebbe
soddisfatto come aveva fatto almeno quindici anni fa?
La risposta penso di averla già data… ma
parliamo un po' del romanzo.
Siamo nel 1976 e la famiglia Torrance
non se la passa troppo bene. Jack,
scrittore fallito con un passato da alcolista, era riuscito a rimediare un
lavoro come insegnante, ma un giorno perde la testa e picchia a sangue uno
studente. Ovviamente viene licenziato, e la famiglia si ritrova in un bel
guaio. Per fortuna arriva in soccorso un amico di Jack che gli offre il posto
di guardiano di un hotel di lusso sulle Montagne
Rocciose per tutto il periodo invernale. Lui e la sua famiglia si sarebbero
ritrovati completamente isolati dal resto del mondo per tutto l'inverno, ma
quel lavoro avrebbe allo stesso tempo risolto i loro problemi economici.
All'inizio del romanzo quindi ritroviamo
Jack a colloquio con il direttore dell'hotel; quest'ultimo non appare molto
convinto di Jack, ma ha ricevuto chiari ordini dall'alto che non può
contravvenire, e quindi lo assume. Il lavoro non è particolarmente difficile:
la principale occupazione di Jack è quella di tenere d'occhio la caldaia, perché si tratta di un modello
molto vecchio, e fare in modo che a turno tutte le parti dell'Overlook Hotel vengano riscaldate, in modo da minimizzare i
danni che il gelo avrebbe inevitabilmente provocato durante l’inverno.
| Copertina della prima edizione italiana |
A questo punto King se la prende con molta
calma, e ci vorranno circa un centinaio di pagine prima di vedere l'intera
famiglia insediata nell'albergo. Ma tutto questo è necessario, perché in questi
primi capitoli King ci tratteggia le personalità e le debolezze dei
protagonisti del romanzo. Del passato di Jack ho già accennato, mentre di Wendy scopriamo che è una donna sveglia
ma insicura, soprattutto nella gestione del suo rapporto problematico con il
marito, e che prova un amore smisurato nei confronti del figlio Danny di cinque anni. Quest'ultimo è il
personaggio più interessante, in quanto possiede uno strano potere che gli
consente di avere percezioni riguardo a fatti futuri o a eventi accaduti in
passato, e di percepire cosa pensano le persone che lo circondano. Grazie a
questo è al corrente di quanto sta accadendo tra i genitori, dei problemi di
alcolismo del padre, e incomincerà ad avere fosche visioni di eventi futuri,
che però è ancora troppo piccolo per comprendere e interpretare correttamente.
La famiglia Torrence giunge all'Overlook
Hotel proprio nel giorno di chiusura, quando gli ultimi clienti e ciò che
rimane del personale stanno per lasciare l'albergo. Fondamentale in questa
occasione l'incontro tra Danny e il cuoco dell'hotel Dick Hallorann, che possiede lo stesso potere del bambino, e che
lui chiama "shining"
("luccicanza" in
italiano) anche se in lui non è
altrettanto potente. Dick mette in guardia Danny dei pericoli all'interno
dell'hotel, e gli dice che in caso di necessità avrebbe dovuto utilizzare i
suoi poteri per mettersi in contatto con lui, che sarebbe giunto in soccorso.
Le prime settimane sembrano scorrere
serene: Jack è tornato a scrivere la commedia su cui lavorava da anni e il
rapporto tra Wendy e Jack sembra farsi più saldo. In realtà l'influsso malefico
dell'hotel incomincia a farsi strada, soprattutto nella mente di Jack, e le
cose precipitano quando l'hotel rimane completamente isolato a causa della
neve. L'hotel sfrutta la principale debolezza di Jack, cioè l'alcool, per
convincerlo a uccidere la moglie ma soprattutto il figlio, in quanto l'hotel
pare essere particolarmente attratto dai poteri di Danny. In cambio l'Overlook
promette a Jack di entrare a far parte dell'hotel, come del resto era successo
a tutte le persone che erano decedute lì.
Anche Danny avverte che i fatti stanno
precipitando e chiama Dick Hallorann, il quale corre in suo soccorso.
A questo punto la situazione si fa sempre
più pericolosa per Wendy e Danny, ma anche per lo stesso Hallorann, perché ormai
Jack è completamente posseduto dallo spirito malefico dell'hotel.
Alla fine Jack non riuscirà a portare a
termine i suoi sanguinari propositi, e morirà nell'esplosione che decreta la fine dell'Overlook Hotel, mentre Wendy,
Danny e Hallorann riusciranno a mettersi in salvo.
Su questo romanzo si sono già spesi fiumi
di inchiostro, in particolare nella famosa e penso irrisolta diatriba con il
film omonimo di Kubrick, per cui
credo sia difficile se non impossibile dire qualcosa di nuovo e originale su di
esso.
Mi limiterò quindi a esprimere quelle che
sono state le mie impressioni durante la lettura. Essendo anni che non leggevo
più un libro di King, ammetto che ho avuto bisogno di un po' di tempo per
riabituarmi alla logorrea che caratterizza
l'autore, ma le abilità narrative di King sono fuori discussione: è impossibile
non venire catturati dalla narrazione della storia. Quello che ho apprezzato
molto del romanzo è l'approfondita
caratterizzazione dei personaggi, che secondo me sono tra i migliori usciti
dalla mente di King. Qui non c'è il personaggio buono e quello cattivo, ma
personaggi con i propri difetti e soprattutto le proprie debolezze, e questo li
rende particolarmente realistici, e quindi è quasi immediato empatizzare con loro.
L'aspetto
soprannaturale
è presente fin dall'inizio e viene sfruttato con giudizio evitando buchi logici
troppo evidenti. Al contrario la malvagità dell'hotel si manifesta molto
lentamente, e solo quando incomincia a palesarsi la possibilità che il bambino
lasci l'Overlook diventa sempre più insistente
fino al crescendo finale.
Ecco, forse il finale è la parte più debole del romanzo. In realtà è un problema
comune a tanti altri romanzi di King: è molto bravo nello sviluppo della storia
e nell'approfondire i personaggi, ma molto spesso non riesce a sviluppare una
conclusione all'altezza. Con questo non voglio dire che sono rimasto deluso dal
finale, ma effettivamente mi aspettavo qualcosa di più.
In conclusione, ritengo Shining uno dei
migliori libri di Stephen King, e ne consiglio vivamente la lettura.
Ora sono molto curioso di leggere questo
nuovo romanzo, Doctor Sleep,che ha
per protagonista un Danny Torrance
ormai adulto, ancora alle prese con questo suo bizzarro potere.


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